CdS11: Il labirinto

La scheda del Camino giorno#11: da San Juan de Ortega (1040 metri) a Burgos (860 metri), 27 chilometri compiuti in circa 7 ore di cammino, attraversando Agès, Atapuerca, Riopico, Villafria. Percorso facile con leggera salita iniziale per arrivare al Matagrande.
Difficoltà percepita per Abha: 7/10 – Difficoltà percepita per Andrea: 6,5/10 – Feeling per Abha: 6,5/10 – Feeling per Andrea: 6,5/10. 
Le nostre impressioni: Salita iniziale leggermente impegnativa, ma splendide le sensazioni a Matagrande. Invece è consigliabile affrontare gli ultimi 10 km per Burgos a un orario non troppo centrale perché si tratta di un interminabile percorso asfaltato senza ombra davvero stancante. Meglio tenere la sinistra per acchiappare quel poco d’ombra che si può trovare. 

Le spese: Colazione a l’alquimista ad Agès, carino ma caro (14 euro in totale). Pausa al delizioso locale Las cuevas di Sierra de Atapuerca (te e caffè 3 euro). Pranzo a Cardenuela Riopico, con bocadillos e tortillas (10 euro in tutto). Nell’orrida Villafria (periferia industriale di Burgos) pausa in un bar assurdo, frequentato da solo uomini, l’Irugnako, con birra servita insieme a gazzosa (3 euro). Cena con menù turistico a Burgos (25 euro in due) e pernotto all’Albergue Municipal (5 euro a persona), ottima struttura malgrado le enormi camerate.


Uscire dall’Albergue mezz’ora prima, quando le luci del giorno sono di un pastello rosa e azzurro da rendere il paesaggio perdutamente morbido e dolce, ci ha permesso di godere di una luce speciale attraversando il bosco che porta ai 1078 metri di Matagrande. Un posto antico e potente, un sito paleolitico avvolto da una forza magnetica.


Su in cima un labirinto. Il labirinto.


Erano giorni che comparivano spirali, segnali a spirale, conchiglie spiraliformi, geometrie concentriche sui nostri passi. E oggi, tutto insieme arrivati sulla piana del Matagrande, ecco il labirinto. Grande così. 


Lo percorriamo, stavolta uno alla volta, arrotolando i pensieri raccolti camminando, ma concentrandoci verso il centro, avviluppandoci da soli nelle sensazioni vissute fino ad atterrare nel nucleo, dove farle decantare e sostare. Poi indietro, srotolando e aprendo il passo e la mente, portando con noi fuori quanto raggiunto dentro, siamo riusciti allo scoperto fino all’ultimo e più largo giro del labirinto. 


Sono passati e siamo già oltre i primi 10 giorni di avventura e cambiamenti epocali. Quante cose possono avvenire in così poco tempo, se affronti con coraggio il sentiero: il Cammino ti porta a entrare dentro, ma la via d’uscita guarda sempre fuori. 

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