CdS12: La tappa più bella

 
La scheda del Camino giorno#12: da Burgos (860 metri) a Hontanas (820 metri), 31 chilometri compiuti in circa 7:30 ore di cammino, attraversando la Meseta. Percorso facile con qualche salita.

Difficoltà percepita per Abha: 7/10 – Difficoltà percepita per Andrea: 6,5/10 – Feeling per Abha: 10/10 – Feeling per Andrea: 8/10. 
Le nostre impressioni: Meraviglia assoluta della Meseta. Una tappa da affrontare il più possibile in orari freschi (mattina presto) perché il sole, l’aridità del percorso, la mancanza di frequenti ristori e la lunghezza del tratto possono creare disagi per chi non è abituato a camminare per ore in aree praticamente desertiche. 
Le spese: Pasti, spese totali: 24 euro (Colazione al Bar di fronte l’Albergue Municipal di Burgos buona; pranzo con menù del pellegrino discreto a Hornillo del Camino e paella serale appena sufficiente a El Puntido). Snack 2 euro. Pernotto 28 (lusso con camera doppia a Hontanas nel delizioso Albergue El Puntido).


Non scherziamo: alzi la mano chi dice che le tappe del Cammino nella Meseta sono noiose, e ci pensi bene prima di confermare questa sensazione. Perché attraversare il deserto spagnolo è un’emozione che vale tutto il percorso. 


Un silenzio sconfinato ma pieno, un vento sferzante che scompiglia i campi di grano e girasoli, un sole costante che ti scava dentro.


La Meseta è il cuore puro della Spagna. Più di qualsiasi chiesa e cattedrale, più di qualsiasi pietra scolpita dall’uomo, più di qualsiasi villaggio antico e accogliente, la Meseta racconta il senso del Camino. Nella sua lunghezza interminabile, nel suo incedere senza meta, nel suo non scorgere un traguardo, nel suo spogliarti di qualsiasi appiglio perché il tempo trascorri più velocemente, tu ti svuoti, letteralmente sparisci, in quel ritmo uniforme che dura giorni di passi e bastoncini, nel respiro cadenzato. E ti ritrovi in quello che è: in un girasole che ti guarda, nei falchi pellegrini che si issano sulle correnti d’aria, nei sassi e nelle nuvole dalle forme più singolari. 


Alla fine di questo morso di Meseta, nell’arrivo emozionante stasera a Hontanas, cittadina sprofondata in una conca di pietra che sboccia improvvisamente dal nulla di una collina, ho capito cosa ci sto a fare: non sono qui, non siamo qui per arrivare, per contare i chilometri che mancano e per girare la sera nelle stradine e nelle piazzette che ci ospitano per il riposo, no. E nemmeno per godere da turisti di una piacevole serata a Burgos, come ieri sera. Siamo qui per camminare, per ascoltare la vita che cammina con noi. Senza aspettative e senza nulla da fare.

Comments 1

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *