CdS6: Quando le salite diventano discese

  • La scheda del Camino giorno#6: 
  • da Estella (450 metri) a Torres del Rio (450 metri)
  • Percorso misto con dislivello progressivo e poi più pendente, quindi si scende per proseguire con un andamento agile di saliscendi

  • Difficoltà percepita per Abha: 5/10 
  • Difficoltà percepita per Andrea: 6/10 
  • Feeling per Abha: 9/10 
  • Feeling per Andrea: 9/10. 
  • Le nostre impressioni: 
  • Tappa varia con boschi e falesie maestose del Mirador del Balcòn de Pilatos sullo sfondo, paesaggi a perdita d’occhio sulle vigne e campi di grano, arrivo a Torres del Rio molto piacevole: paesino incontaminato, poco turistico e quieto. 
  • Le spese: 
  • Pranzo con menù del pellegrino a Los Arcos: 12,5 euro a persona; pernotto a Casa Mariela a Torres del Rio: 10 euro più 4 euro di colazione; cena al sacco: 10 euro.


Inizia con una benedicente facilità questa tappa, con una sosta poco oltre Estella alle 7:30 del mattino, presso la famosa Fuente del Vino: un sogno divenuto realtà per i figli di Bacco, con questa fontana che dona a tutti i pellegrini un sorso di allegria ad inizio giornata.


Ci siamo proposti oggi di allungare un po’: il nostro volo di ritorno in Italia è il 27 settembre, dobbiamo portare la media sopra i 25 chilometri al giorno se vogliamo arrivare a Santiago, e poi toccare la fine della terra (Finisterre). Ma tutto sembra andare in discesa ora: i paesaggi ci abbracciano da soli, sconfinati tutt’intorno, i pellegrini sono spariti chissà dove, e noi ci accompagnamo ascoltando reggae da Spotify, per darci un ritmo allegro con i bastoncini che ticchettano in terra.


E così ti rendi conto come le salite siano soprattutto mentali: quando sei scoraggiato dal numero di chilometri che ti attende invece che ammirare i dettagli preziosi che ti circondano, quando la tua mente vaga senza meta invece che focalizzarsi sul movimento armonioso dei piedi, uno dietro l’altro. 


Quando non hai alternative se non camminare camminare e camminare, allora impari a farlo al meglio. Entri in quei sottili meccanismi che rendono il corpo più leggero, che ti conducono a mulinare le bacchette fluidamente, ad appoggiare i piedi in tutta la loro estensione, orizzontale e verticale, con saldezza ed elasticità.


E allora le salite sì, diventano discese. Anche l’ultima fino a Torres del Rio, dopo 30 chilometri. 

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