Che avventura pazzesca

IL CAMMINO DEL NORD: Giorno #3

Da Zarautz a Deba

Km 28

Difficoltà: 8/10

Bellezza 8/10

Le spese: Donativo a Deba = 5 euro; spesa supermercato = 18 euro. Totale = 23 euro

Le dritte:

1. Parti presto e arriva presto!

2. Porta nel tuo zaino dei pantaloni di un materiale resistente alle punture di insetti e indossali nei boschi: con i leggins ho le gambe distrutte dai tafani e dalle ortiche;

3. Non sottovalutare l’importanza di riposarti: dopo 10 km, anche se ti senti okay, fermati: è fondamentale riposare i piedi, le gambe, le ginocchia, la schiena;

4. Sul Camino del Norte ci sono più varianti: scegli la più facile, non sfidarti eccessivamente;

5. Chiedi aiuto se hai bisogno: qui ne riceverai sempre;

6. Abbi cura del tuo zaino: se si rompe sei fritto! Dunque trattalo con delicatezza, anche se sembra solido. I due ragazzi che hanno lasciato a me e Lore i loro due posti letto sono dovuto scappare a Bilbao per comprarne uno, avendo rotto uno spallaccio!!

7. L’Albergue donativo è molto curato ma piccolo: non fare come me…e arriva presto!

Allora, sentite qui che avventura pazzesca: guardate questa panchina e immaginatela come il mio letto di stanotte.

Ora vi racconto come sono arrivata a questo.

Stamattina mi sveglio tardi, anzi tardissimo, alle 6:43…che in Camino è come dire a mezzogiorno. Pensavo di essere in piedi per le 5 e invece ho passato una nottata non fantastica tra russatori e correnti d’aria non meglio identificate, e così la giornata è iniziata un po’ storta.

Cammino svogliatamente, oggi proprio non mi va. Ciondolo, mi fermo, temporeggio: ma alla fine sempre intorno ai 30 chilometri devo arrivare. E quindi accumulo ritardo.

Come scusa, mi dico che sono troppo belle le cittadine di Zarautz, Zumaia, Itziar (ma quanto je piacciono le zeta a ‘sti baschi dalla lingua arcaica e magica) per non oziare un po’.

Insomma, arrivo a Deba alle 16:45. Un po’ tardino ma in fondo manco troppo, al termine di un cammino fatto in totale solitudine. Vado all’Albergue Municipal e lo trovo completo.

Ma ecco che appare un angelo, di cui non posso fornire alcun dettaglio per le ovvie ragioni di cui leggerete tra breve: mi invita a fare almeno una doccia, ma con la massima discrezione per non dare troppo nell’occhio. Mi dico che in fondo anche se non sono nel pieno delle regole, questo è il vero spirito del Camino, della solidarietà tra pellegrini. E quindi sgattaiolo dentro. Il mio angelo mi suggerisce quindi di andare all’ufficio informazioni, forse mi potranno trovare un buchetto da qualche parte. Rinfrancata almeno dalla doccia, vado ma non ne ricavo nulla: la città è al completo.

E così ritorno qui davanti, di fronte all’Albergue che come potete vedere dalla foto è accanto alla stazione ferroviaria. Il cartello è eloquente, ed è stato posto alle 15:15…dunque la mia lezione di oggi è che devo fare decisamente prima nei prossimi giorni.

Okay mi dico, sono pronta ad abbracciare la panchina. Dopo una rapida perlustrazione decido per questa panchina qui, antistante l’Albergue. Mi sento incredibilmente rilassata per questa decisione.

Mentre comincio a sistemarmi, un ragazzo alla panchina di fronte si avvicina e condivide la sua preoccupazione per la mia sorte: “Vai piuttosto un po’ fuori città, meglio dormire nel bosco che alla stazione ferroviaria”. Io sinceramente mi sento più tranquilla qui, e proprio in quel momento quell’angelo si rimaterializza e fa intendere – a me e al tizio – senza dirlo esplicitamente, che insomma se all’orario di chiusura dell’hostello io avessi trovato il mio modo per dormire al chiuso beh, nessuno lo avrebbe né visto né saputo.

Ora, il tipo con me a questo punto mi propone di dividere il letto insieme. Ed ecco che a quel punto il mio istinto mi dice: cavolo, dalla padella alla brace! Se ieri di Micki mi sono fidata subito in un istante di questo qui no, non so perché ma no.

A questo punto, è più sicura la panchina!

Il tipo intanto va su a fare una pennichella, ed ecco che appaiono 3 stupende chicas spagnole: dopo l’angelo, proprio come le streghette di un videogame fantasy (lo abbiamo già detto vero che fare il Cammino di Santiago è come prendere parte a un appassionante videogioco umano in 3D), vengono da me e mi dicono che non vogliono vedermi dormire fuori e che sono pronte a trovare un modo per farmi entrare nell’ostello. Intanto due ragazzi sloveni mi offrono del melone bianco e proprio all’ultimo morso ecco che arriva l’ultima e più sorprendente possibilità di interpretare questo finale di quadro: Lore, bellissima ragazza fiamminga, arriva con un grande zaino sulle spalle. Bussa anche lei alla porta, ma il cartello le si pone davanti con severità. Viene da noi, mi chiede se anche io sono pronta a dormire fuori. In due certamente è un’altra cosa, a quel punto lei mi dice che ha una tenda e mi propone di andare a fare camping al mare.

È lì che stiamo andando ora, mentre penso che quando sei rilassata ad accogliere qualsiasi evento come una buona cosa per te, ecco che non una, ma molte splendide diverse possibilità ti si aprono davanti, sul tuo Cammino.

P.S…IL MIRACOLO DI 10 MINUTI PIÙ TARDI!

Questo è il post-scriptum più incredibile che possa condividere con voi…l’ultimo capitolo dell’avventura di oggi.

Mentre stavamo andando via con Lore in direzione beach, vediamo scappare (letteralmente) due ragazzi dall’albergo con lo zaino in spalla!

Li inseguiamo, stanno andando a prendere il treno nell’adiacente stazione…stanno andando via! Hanno rotto lo zaino e tornano a Bilbao di corsa per comprarne uno nuovo. Salendo sul treno ci dicono soltanto: letti numero 3 e 4!!

E così…eccoci qui alla reception…pronte per sellare le Credenziali! 🍀

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