E AL TERZO GIORNO IL DIGIUNO SI TRASFORMA

12 ottobre 2018, il mio digiuno giorno #3

Niente fame, incredibile, niente fame. Solo qualche sporadica sensazione gorgogliante, memore delle vecchie abitudini che a quest’ora si pranza o si cena.

Oggi comunque vi dico che è stata un po’ duretta. Sentivo le riserve di zuccheri in esaurimento mentre riflettevo su quanto siamo preda della glicemia, su quanto i cereali e il sapore dolce ci condizionino il corpo, l’umore, la mente…e così, mentre smaltivo le mie scorte zuccherine, ho avvertito un po’ di debolezza qua e là, ma in fondo niente di speciale.

Non c’è stato altro da fare che aspettare ciò che mi è appena successo: l’inversione di tendenza, allo scoccare del terzo giorno di digiuno compiuto, con il mio motore che ha preso ad andare non più a glucosio ma a grassi (e per chi ci volesse capire qualcosa di più, ho approfondito questo passaggio nel post di ieri).

Così, tutt’insieme, ecco che adesso mi sento improvvisamente più forte…proprio come l’amico medico esperto di digiunoterapia aveva previsto con esattezza sorprendente!

Dunque per chi avesse visto ieri una faccetta un po’ sospetta nel franco selfie senza trucco e senza inganno beh, guardate qui: ora ho un’aria decisamente più vitale…nutrita dalla mia preziosa acqua calda! E domani andrà di certo di bene in meglio.

In molti mi state chiedendo intanto, ma digiuno per quanto?

Quel che è certo è che i tre giorni appena andati sono stati appena la base per creare questo scambio nel motore bifuel da una propulsione a zuccheri al tanto sospirato approdo al combustibile a grassi. E quindi sarebbe del tutto inutile tornare indietro proprio ora. Così io mi porto un altro pezzetto avanti, con un’idea chiara che però voglio vivere giorno per giorno.

E se mi seguirete, credetemi: mi donerete forza e coraggio a chili (è il caso di dirlo) nel cammino di contatto con la vera materia di cui sono fatta.

Nel frattempo il sax di John Surman si insinua nelle profondità di Nestor’s saga, e io sono in ascolto, più che mai.

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