E LE COLLINE SONO TUTTE DIVERSE

Italia Coast to Coast

Tappa #7

da Nocera Umbra ad Assisi

Km 27 (comprese passeggiate varie a Nocera e Assisi, più la variante alta per la Fonte La Maddalena)

Bellezza: 9,5/10

Difficoltà: 8/10

“Sburtica!”

È il motto di Nadia, la mia amica di Nocera Umbra appena conosciuta, una parola che fino a ieri mi era incomprensibile. Mentre mi mostra la sua casa, adagiata lungo il Cammino a una manciata di passi dal centro città, mi ripeteva di “sburticare”. Poi mi spiega che significa cercare, frugare, pescare ciò che più mi aggrada. Lasciandomi senza parole.

Avete capito bene: Nadia Gallinella ospita i Coasters a donativo in casa sua, e lascia tutto il suo appartamento nelle loro (nostre) mani, come fossero le sue, “qui il salato, qui il dolce, qui le bibite…”, compresa la sua camera da letto. “Quando ho i Coasters, vado a dormire giù da mia sorella”, mi dice con incredibile normalità.

La casa di Nadia è perfetta: pulitissima, accogliente, appena ristrutturata. Equipaggiata di ogni comfort. E lei, che sa davvero che fortuna sia avere una casa tutta tua, invece di tenersela stretta la mette a disposizione di tutti.

Nadia, come troppi a Nocera, ha attraversato il dramma del terremoto del 1997: ha vissuto per due anni in un container costruito con il padre che ancora campeggia nel cortile di casa, a ricordare le cose importanti della vita.

Il perché di questa generosità è in nome della fiducia, “e per la gioia di ospitare”. Forse è proprio per questo, per il trauma della perdita di tutto che lei non è attaccata proprio a niente. Nadia, come Catia, l’amica cuoca proprietaria del Ristorante Il Borgo che si trova subito dopo la porta d’ingresso alla città, loro sanno cosa vuol dire perdere tutto e ritrovare tutto. Le cose più preziose: la voglia di fare, la gioia di vivere, la bellezza dell’amicizia e la forza della solidarietà. Qualità fondamentali per essere una vera hospitalera lungo il Cammino. Cosi Nadia, che di giorno fa la macellaia nella bottega di famiglia, gestita dal cugino Maurizio e inaugurata negli anni Sessanta, di sera lavora al ristorante di Catia e non paga, da vera “perseguitata dalla gioia”, trova il tempo pure per ospitare i Coasters, che è la sua passione più grande.

Passiamo tutte e tre una serata allegra a Il Borgo, con Catia a bordo tavolo a sfornare delizie della casa: il biscio, fagottino ripieno di verdure, parmigiano e ricotta, la crescia, tradizionale focaccia farcita con la barbozza, come chiamano da queste parti il guanciale, e poi gnocchi ai quattro formaggi e tonnarelli allo scorzone, che è il cugino del tartufo.

Catia anche è una forza della natura: entusiasta del C2C, sfama i Coasters a un prezzo speciale. Lei che vive la sua attuale condizione di ristoratrice come una benedizione, dopo 15 (ho detto quindici) anni di container, dove era impossibile cucinare decentemente per i suoi clienti, con l’aria talmente malsana che le paste non potevano venire su bene. “In quei 15 anni, ho visto bambini nati e cresciuti con quella sensazione molle sotto i piedi al punto che poi, una volta che si sono trovati un pavimento vero dove camminare, faticavano a starci sopra”. Poi sette anni fa, la benedizione di un nuovo locale. Nel frattempo Nocera si è risollevata, ma ci sono voluti vent’anni.

La storia si ripete, l’Umbria di oggi come le Marche di ieri. Già, mi sono dimenticata di dirvi dell’ultimo tratto di tappa marchigiana, quella che mi ha portato ad atterrare aldilà degli Appennini. Eravamo rimasti a Pioraco, abbracciata da un verde lussureggiante, nutrito dallo scorrere del fiume Potenza. Poi l’ascesa al rifugio Monte Alago, il punto più alto del C2C a 950 metri sopra il livello del mare, punto di valico dal versante adriatico a quello tirrenico del Cammino. Dal vasto altopiano di quassù lo sguardo compie un giro su se stesso: il teatro della natura è spettacolare, le montagne inquadrano il palco come profondissime quinte. Poi in piacevole discesa, quando il tramonto rende grandi le ombre della sera, mi infilo in una maestosa pineta e l’ingresso a Nocera Umbra è introdotto dalla parata degli altissimi alberi: non è via dei Fori Imperiali e non è il 2 giugno, ma la nobile grandezza di queste creature di legno è l’omaggio della natura al camminatore giunto fin qua.

L’indomani, salutate Nadia e Catia, mi immergo in una tappa straordinaria: sono tre giorni di fila che percorro sentieri stupendi, il C2C è fiorito in tutto il suo splendore. La giornata è bella, calda, ed è impressionante come a distanza di pochi chilometri il paesaggio sia completamente cambiato. Eccomi circondata dalle tipiche colline stavolta umbre, che sono così diverse da quelle marchigiane! D’un verde bruno, intenso, arroccate nella loro forma medioevale, con groppi di bosco che spiccano sulla superficie del manto erboso. Nulla hanno a che spartire con i campi spennellati di ocra alternato al verde chiaro tipico del paesaggio marchigiano. Più dolci e rinascimentali.

Chilometri di sentieri in direzione Assisi, tappa di boschi potente e solitaria, di canyon scavati nella roccia da esuberanti torrenti all’ombra del Monte Subasio, giornata di salite erte, ma troppo belle per sentire la fatica. La tappa è breve, dunque mi sparo anche la variante alta per la fonte La Maddalena, i piedi ringraziano evitando quattro chilometri d’asfalto fino Assisi e la giornata chiude in grazia, regalandomi la gioia di un percorso incontaminato. L’arrivo ad Assisi è il solito schianto, fin dalle lontane avvisaglie nel bosco, che gli occhi quasi non riescono a sostenerla.

Ma c’è un motivo ancora più importante per l’entusiasmo del mio arrivo: ad Assisi conoscerò la donna che ha dato vita a un nuovo modo di percorrere l’Italia, colei che per prima ha creato un “Cammino tematico”, secondo la corretta definizione di Simone Frignani. Da quel 2004, quando nacque “di qui passò Francesco”, è sgorgato un movimento enorme, un pullulare di percorsi che sta rivoluzionando il gusto dei viaggiatori nel ritorno, semplice ed essenziale, ai nostri piedi. Senza Angela Serracchioli nemmeno questo racconto sarebbe stato possibile.

Italia Coast to Coast

Tutta la storia su www.ilmondodiabha.it #ragazzeingamba #retenazionaledonneincammino #italiacoast2coast

#lonelyplanetitalia

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