E le spezie diventano poesia

Magia Verde al Clivo Bistrot:


E le spezie diventano poesia. Quando zenzero, cannella, pepe, cardamomo, coriandolo, fieno greco, noce moscata, cumino e curcuma sfilano l’una dopo l’altra come sillabe, strofe e rime. Come le note lungo la partitura, come i personaggi viventi di un racconto di sole, di acqua e di terra.
Perché sono viventi: Maria Pia te li presenta con nome sanscrito e cognome latino, soppesandone l’infinitesimale volume e conoscendone l’infinita grandezza. Dietro ogni seme, dentro una manciata di polvere si nasconde la storia vegetale di una radice sapiente eppure silenziosa, in ogni caso millenaria, che cresce in disparte per portare sapore alla salute di uomini e animali.
E così, a beneficio di nuovi e vecchi amici rimasti a bocca aperta di fronte al verde incantamento, è nato il primo evento in collaborazione con il Clivo, un posto non solito che mi ricorda tanto le stagioni migliori da Bibli, stasera battezzato da Maria Pia Macchi, la maga delle spezie. Capace di addentrarsi nel fitto bosco della mitologia botanica con tale perizia scientifica e al tempo stesso narrativa da farci chiudere gli occhi per vederla davvero la sua India, il suo Tamil Nadu, il suo giardino costellativo cangiante in tante e tali forme, aromi, colori.
E nel menù ayurvedico del Clivo di stasera il riflesso di questo epos gustativo in deliziosi assaggi mignon:

– Polpette di melanzane e verdure con curcuma e zenzero

– Vellutata di zucca con cumino e noce moscata 

– Riso basmati di spinaci

– Nido di cicoria con crema di fave e cumino 

– Ratatouille al coriandolo con melanzane spiruline, cavolfiori, ceci e fagiolini 

– Kebab speziato con albicocche e mandorle

– Budino di riso con crema di datteri, mele al forno con cannella e limone, un bicchierino di lassi.
La prima di una lunga serie di serate monteverdine…in nome del mondo.

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