I pezzi del puzzle

CAMMINO DEL NORD: Giorno #5

Da Markina a Gernika

Km 32,5 (erano poco meno di 28, con il regalo di quasi 5 in più per un pazzo di cui vi racconterò…)

Difficoltà: 7,5

Bellezza: 8,5

Le spese: bibita a Markina = 1,50 euro +

birra per me e offerta a Michi = 4,50 euro + spesa supermercato = 18 euro + Ostello (caro ma pulito) = 18 euro (compresa la colazione). Totale = 42 euro

Le dritte:

1. Se non sei allenato e vuoi goderti tutto con più calma e garantirti un posto in albergue…hai queste possibilità: fai il Cammino non in alta stagione (luglio/agosto), oppure parti presto (massimo ore 6) e soprattutto non cincischiare: arriva entro le 14 a destinazione!

2. Quando arrivi, dopo la doccia e le operazioni di lavanderia (che così sfruttano il massimo tempo di asciugatura (qui il sole costante è un miraggio), fai un pisolino. Sarà davvero rigenerante!

3. Non dimenticare di tenere i piedi all’aria il più possibile e di ispezionarli nei minimi dettagli pre-vesciche;

4. Abbi cura dei tuoi muscoli: se sei del partito dello stretching fai stretching, se sei del partito dello yoga fai un po’ di yoga, se sei del partito dei massaggi troverai dei massaggiatori spesso lungo il Cammino, anche a buon prezzo;

5. Mentre cammini non avere pudore di sputare, ebbene sì, hai capito bene: non ingoiare mai il muco soprattutto durante un’attività del genere;

6. Prima di partire per ogni tappa, organizza al meglio lo zaino prevedendo piogge frequenti: poncho, k-way, pantaloni antipioggia sempre a portata di mano;

7. E soprattutto a Gernika sappi che l’Albergue de Peregrinos è aperto solo ad AGOSTO!! Non fare 5 km inutilmente anche tu :-((( …quindi, se viaggi in altro periodo, mettiti l’anima in pace e paga: per noi l’ospitalità è valsa 18 euro (compresa colazione) all’Hostal Juvenil (il primo che trovi sulla strada).

Quello che doveva succedere…è successo. Oggi è la giornata del click: sono entrata finalmente nel Cammino del Nord verso Santiago.

Sarà per la luna rossa di ieri notte, sarà per la pioggia battente di stamattina, sarà perché i gatti erano veramente tanti in quella casa, sarà perché ho perso l’anello e l’ho ritrovato grazie a un assurdo messaggio di Gitte.

Sarà perché oggi ho trovato anche la canzone del Camino, che ho ancora nelle orecchie dopo averla ascoltata per ore al suo esatto passo, imparando piano piano a soppesarne ogni sillaba: https://youtu.be/D3HwnYbU_1A

Sarà perché oggi ho detto ciao a Gitte per davvero e ho restituito a Michi ciò che mi aveva donato con il suo ascolto. Sarà che con stasera ho salutato anche tutti gli altri protagonisti di questo videogioco, perché domani forse – sempre che la forza mi assista – salterò di quadro.

Sarà per tutto questo e chissà quanto altro. Fatto sta che oggi ho raccolto tanti segnali disseminati sulle pietre e nei giochi dei boschi, tanti stranissimi cancelli chiusi sui sentieri (lamiere o grate rudimentali, a volte tenute chiuse da contrappesi sospesi, talvolta da fibbie e ganci che non capisci dove si nascondono) che ho imparato uno dopo l’altro ad aprire.

Sarà che oggi mi sono svegliata presto, ho camminato benissimo e quando sono arrivata nella picassiana Gernika, dopo quasi 28 chilometri sul groppone, ne ho fatti quasi 5 in più perché un pazzo dell’ufficio informazioni mi ha fatto arrivare in capo al mondo per alloggiare in un posto che però ho trovato chiuso. Sarà che ho capito che ho ancora molto da imparare, in termini di pazienza e pianificazione.

Ma soprattutto sarà perché oggi c’è stata l’inversione di tendenza: sul mio blog, dove segno tutti i giorni tanti dettagli speciali, le dritte per chi vuole mettersi in Cammino e i voti per chi ama il Mereghetti, oggi per la prima volta la “bellezza” del percorso (8,5) ha superato la sua “difficoltà” (7,5). Bello veramente tutto il cammino di oggi, persino i disegni del fango, i riflessi negli acquitrini in stile “Never Ending Story”, la nebbia atlantica che ha reso questo tratto un vero viaggio interiore.

Sarà anche perché oggi una lumaca a inizio tappa mi ha fatto simpatia: l’ho tenuta in mano con il braccio sporto sul sentiero e ho lasciato scorrere i miei compagni di questi giorni augurando a ognuno di loro, con voce da lumaca, di andare “very sloooowly”.

E così tutti insieme i pezzi del puzzle cominciano a rappresentare il motivo per cui sono qui, le domande stanno trovando con ordine le loro proprie risposte, e quello che doveva succedere è successo.

Il cerchio si è chiuso, l’anello infatti è tornato al suo posto. E vi dicevo di Gitte, del suo messaggio vocale salvatore. Ero in cammino con lei quando ho abbassato gli occhi sul mio pollice sinistro e l’ho trovato vuoto. Ho pensato che fosse il mio tributo a quanto accaduto, il mio pegno donato, ci ero affezionata in modo speciale a quell’Om donatomi in India dal Dottor Naram, ma l’ho lasciato andare senza attaccamento, perché se ti capita di perdere tutto, ti accorgi che veramente non hai perduto niente. Poi però un’ora dopo Gitte mi manda questo messaggio apparentemente senza senso: “Hey Abha, controlla per favore in tutte le tasche…ho la sensazione che ti sia scivolato mentre sistemavi qualcosa”. E così il messaggio apparentemente inspiegabile di Gitte ha trovato ragione…l’anello si è chiuso di nuovo intorno al dito, i pezzi stanno disegnando un quadro sempre più nitido, e quello che doveva succedere finalmente è successo.

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