OGGI, PER FESTEGGIARTI

Tenerife, 10 gennaio 2019

Oggi, per festeggiarti, ho fatto una gita che se fossi stato qui non ti saresti perso per nulla al mondo: lo zoo più ammirato del pianeta. Qui nell’isola che sempre più sento come un’intima e silenziosa meta, sono andata a guardare gli animali come mi hai insegnato tu. Cogliere il lampeggiare d’ambra negli occhi del gorilla, accogliere con ammirazione il riposo del leone. E in più mi sento addosso, pur senza vedermi, che porto in faccia quella tua esatta espressione intenta, assorbita da questa natura che ritrae la meraviglia.

Sicuro non sono brava come te a capire un sacco di cose scientifiche con uno sguardo solo, ma questa sono io, più attratta dalle sensazioni, quello eri tu, affascinato dall’analizzare: una bella coppia di padre e figlia, pronta a vedere cosa ci sia dietro l’ennesima curva in fondo, come ci dicevamo per andare avanti d’un pezzetto ancora nel nostro gioco preferito: camminare senza limiti, a fianco stretto.

E mentre giro per Loro Parque, e mentre passeggio per Tenerife che digrada nel tramonto, mi sforzo di sentire se almeno un po’ di mancanza la sento, accipicchia. A due anni precisi dalla tua assenza fisica frugo tra le emozioni…e non trovo molto.

Poi capisco perché no, perché non c’è accenno di colpa per questa serenità dolce che provo per te sempre, e che è senza nostalgia.

Che eredità preziosa comprendere questo ora, che delicata magia!

Certo che non mi puoi mancare: metà di te sono io. E l’altra precisa metà ha la sensibilità e il cuore bello, la leggerezza e l’amabilità di mio fratello.

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