In cammino senza essere in Cammino

Cammino è il Cammino, ma si può essere in cammino anche senza essere in Cammino.

E così, atterrata in Italia, è nata subito una nuova avventura. A Merigar c’era un corso di Yantra Yoga che mi aspettava, e mi ci sono buttata.

Ma come fare a raggiungere Arcidosso da Bergamo Orio Al Serio?

Grazie a speedy Antonella Tuci e alla sua fiammante 500 bianca!

Ci vediamo a Firenze, nel cuore della notte. Alle quasi 3 spegniamo la luce per dormire poche e felici ore nella sua bellissima casa in provincia di Pistoia, dopo una serata arricchita dalla compagnia della sua meravigliosa figlietta Gaia.

La mia conchiglia di Santiago ha agito per me: ha cominciato a fremere nel giogo che la vedeva incastonata al mio zaino e non potuto far altro che liberarla per lasciarla lì da loro, sulla mensola del salotto, quale promessa per il loro primo Cammino.

Un pranzo indimenticabile l’indomani a La Bastarda Rossa è l’ennesima coccola di Anto, quindi vai di Yantra in cima a Merigar.

Dopo la sessione pomeridiana, mi rimetto in cammino. Stessa divisa per Santiago, stesso zaino, diversa la meta: a 15 chilometri c’è Monticello Amiata, dove sono ospite di Giovanna e Christiane. Sperimento una bellissima via tra i boschi ma qualcosa va storto nelle indicazioni di Google Maps, e intanto cala la sera.

L’Amiata non è il Cammino di Santiago, qui i lupi nel bosco di cappuccetto rosso ci sono davvero, e pure i cacciatori di Biancaneve con i loro amati cinghiali, senza contare i temibili pastori maremmani allo stato brado.

Sento giustappunto abbaiare, afferro un bel bastone e avanzo nel tramonto.

Due cani si parano sulla mia via, dietro di loro fortunatamente scorgo due uomini, uno biondo, uno moro.

Mi dicono che in tanti finiscono sin qui, seguendo l’inattendibile guida di Google.

Il moro mi fa capire che non è il caso di proseguire, c’è pure un fiume da attraversare, e che se volessi tornare indietro ci sarebbe da fare un giro largo di oltre dieci chilometri. Guardo l’orologio, sono le otto di sera passate: arriverei a casa dopo le dieci, col buio pesto.

Capisco che devo mollare, mi arrendo e chiedo un passaggio. Emilio, il moro, mi dice allora che mi aiuterà di certo, c’è giusto da aspettare suo figlio che è uscito con la macchina e che intanto posso entrare in casa, dove sua moglie Linda sarà felice di offrirmi qualcosa.

Tutto questo profuma meravigliosamente di cammino, e la loro casa è spettacolare, di legno come una baita, grande cucina come una volta, con anche un pianoforte francese di fine Ottocento. Emilio mi racconta che l’ha tutta costruita suo figlio Federico, un ragazzo di appena trent’anni che si palesa sulla porta con un grande sorriso generoso.

Emilio e Linda mi invitano a trattenermi per cena, ma io devo rincasare anche se prometto di venirli a trovare molto presto.

Federico Artini intanto mi accompagna a casa e mi sembra di conoscerlo da una vita. Mi chiede come possa vivere così, fidandomi dopo cinque minuti, salendo in auto di uno sconosciuto, addentrandomi nel bosco da sola. Gli racconto che l’incontro con lui e i suoi genitori rappresenta il segno che si può portare il Cammino anche nella vita quotidiana: quel senso di fiducia scoccato dallo sguardo in meno di un secondo, quel senso di accoglienza e di fede nella provvidenza.

Il giorno dopo, cioè oggi, mi sveglio di buon’ora e percorro il sentiero al contrario. Attraverso il fiume, sento i cani abbaiare. “Se sarà destino – mi dico – li incontrerò di nuovo”.

Stamattina erano tutti lì, pronti ad attendermi per il caffè.

Quando il cuore è aperto e la fiducia è lì, ogni momento è pronto per una nuova amicizia, per sentirsi famiglia, per ricevere un dono piovuto dal cielo che non si lava via con l’acqua corrente. È un segno sulla linea della vita che resta, anche se dura un giorno.

Comments 3

  1. Ogni sera prima di addormentarmi ti ho letta.
    I tuoi racconti intensi, veri emozionanti, mi hanno fatto vivere il Cammino come se avessi percorso anch’io ogni tappa, ogni momento….andare col desiderio di leggerti…. È stata un’esperienza profonda….
    Grazie

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