CdS10: E oggi dico grazie

La scheda del Camino giorno#10: da Belorado (770 metri) a San Juan de Ortega (1040 metri), 24 chilometri compiuti in circa 6 ore di cammino, attraversando Villambistia, Villafranca e il Monte de Oca. Percorso facile e in leggera, costante salita con impennata al Monte de Oca. 

Difficoltà percepita per Abha: 7/10 – Difficoltà percepita per Andrea: 7,5/10 – Feeling per Abha: 7,5/10 – Feeling per Andrea: 7,5/10. 

Le nostre impressioni: Percorso inizialmente non entusiasmante per i numerosi tratti asfaltati. La magia inizia nel bosco che ci porta a salire sul Monte de l’Oca e l’arrivo a San Juan de Ortega è uno spettacolo. Un borgo stretto intorno a una chiesa stupenda, molto suggestivo l’alloggio nell’attiguo Albergue, dove viene offerta a tutti i pellegrini una zuppa di aglio dal sapore antico come queste mura.

Le spese: Pausa della mattina alla Casa de Deseos a Villambistia: adorabile (2,40 euro per caffè e tè). Pranzo con panini al sacco a Villafranca (10 euro in tutto). Pausa magica all’Oasi del Camino incontrando la sua proprietaria Elena, a Montes de Oca (offerta “donativa” di 5 euro per acqua fresca e “Aquarius”).Cena con meravigliosa zuppa d’aglio, offerta a tutti i pellegrini all’Albergue Municipal di San Juan di Ortega.


Oggi devo dire grazie. Grazie al Cammino dei cammini, perché questo ha la C maiuscola, con la sua capacità di farti attraversare tutta la tua vita davanti, nei pieni e nei vuoti che ti danzano intorno, cartoline a scorrimento lento, come i tuoi passi.


Voglio dire grazie perché sono qui ancora a camminare, e non è mai scontato. Malgrado i piedi, malgrado la caviglia, malgrado la media che è vicina ai trenta chilometri al giorno.


Grazie anche perché questo viaggio lo volevo fare da anni, ma mi sono decisa proprio ora. Il momento ideale per percorrerlo in modo nuovo, imprevedibile, e provvidenziale.


Infatti oggi sento di dire grazie soprattutto perché era da tempo che compivo le mie esplorazioni in quella che fino a ieri ritenevo la dimensione suprema e ideale del viaggio, a contatto con la natura e le persone che incontri, i luoghi che parlano, e certamente a contatto con te. Libera e sola. Con il tuo ritmo e sentire interiore, con le tue scintille di creatività personali, le tue emozioni volte a interpretare il circostante in un modo unico perché solo tuo.


Oggi invece con me c’è Andrea. Due gambe diverse, un pensiero diverso, scelte di traiettorie differenti. Si è buttato in questa avventura senza preavviso, in 24 ore ha deciso di saltare dentro il Cammino, partendo il 24 agosto con me. Con il coraggio che gli scopro ogni giorno ha scelto di dividere gli onori e gli oneri di questo percorso, a occhi chiusi, a scatola chiusa. Un percorso che può diventare un incubo nella condivisione, la strada più facile per la divisione: ogni bivio è lì a suggerirti una via più corta, la tua individuale scorciatoia di vita.


E invece eccolo, Andrea Pons: le foto meravigliose che vedete pubblicate ogni giorno qui e sul mio blog sono tutte sue. All’inizio ci provavo a scattarne qualcuna, ma i suoi occhi vedono proprio quello che vedo io, solo che i suoi vedono ancora meglio. È lui l’interprete dei paesaggi e dei colori, delle emozioni che ci incantano davanti. 


Che ricchezza. Dividere i pesi sulle spalle, la zuppa di aglio di questa sera all’Albergue Municipal di San Juan de Ortega, e la gioia della vetta. Che oggi ci ha portati al Montes de Oca, a conoscere l’Oasi del Camino e la sua coloratissima Elena, che offre ai pellegrini frutta e bibite fresche a prezzo “donativo”, con la libera offerta che ognuno può dare.


Il dono “donativo” di questo viaggio, la gratuità di volerci essere, senza voler fare altro che vivere questa esperienza insieme, è il miracolo più bello fra i tanti che ogni giorno sorgono e tramontano sulla strada di questo mio Cammino. Nuovo. 

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