CdS9: La sorpresa di ogni giorno


La scheda del Camino giorno#9: da Cirueña (745 metri) a Belorado (770 metri): 29 chilometri compiuti in circa 6 ore e mezzo di cammino, attraversando la città di Santo Domingo de la Calzada, Castildilegado, Viloria de Rioja. Percorso di prevalente pianura o graduale salita.

Difficoltà percepita per Abha: 7,5/10 – Difficoltà percepita per Andrea: 6,5/10 – Feeling per Abha: 7/10 – Feeling per Andrea: 6,5/10. 

Le nostre impressioni: oggi si conclude la tirata delle 4 tappe consecutive sui 30 chilometri l’una, dunque un bel po’ di stanchezza accumulata nelle gambe. Paesaggio affascinante con il suo cambio evidente verso uno scenario desertico e infuocato (fa ancora molto caldo di questa stagione qui anche nel pomeriggio), ma troppo l’asfalto percorso accanto all’autostrada. 

Le spese: Pausa caffè/the a Granon (4 euro); Pranzo con bocadillos e birra offerto da Toni e Mariaje al Parada di Viloria de Rioja (tappa super consigliata). Cena al sacco: 10 euro in tutto. Pernotto all’Albergue: 7 euro a persona. 


Diciamoci la verità: quella di oggi è stata la tappa oggettivamente più noiosa e deludente. Tanto asfalto, soprattutto. Belli gli scorci quasi desertici, bello il quotidiano ritrovarti nella tua solitudine quando ti rendi che in fondo sì, El Camino si può fare insieme ma è prima di tutto una questione di saperlo camminare da soli. 


Però mancava qualcosa: il colpo di scena, la veduta inaspettata, il titolo del giorno. 


Arrivati a Castildilegado, dopo quasi 20 chilometri marciati, si è fatta ora di mangiare. Ma stranamente ci dicono che non possono preparare subito; così tiriamo avanti di 2 chilometri fino a Viloria de Rioja, ormai affamati. Ma niente, anche qui: il paese è piccolissimo, aperto c’è solo un bar che fa panini (e per me non c’è niente di peggio che pranzare a panini). Ma Andrea ha voglia di fermarsi lì, dal locale esce la musica di Bob Marley, forse un segnale. 

Toni e Mariaje Perez ci accolgono con un grande sorriso: e i loro bocadillos hanno un sapore speciale. “Parada” è il loro regno: distribuito su due piani, arredato in stile etnico e impreziosito dalla fantasia di Toni, diventa per noi – e in pochi  minuti appena – casa: la nostra prima “casa” sul Camino. E loro i primi veri amici. Andrea aiuta Toni a risolvere i suoi problemi di sciatica, io racconto a Mariaje del mio reportage di viaggio, voglio anche comprare due spille fatte da Toni, ma ecco il colpo di scena della giornata: i due ci invitano ad andare, ormai si è fatto tardi, e ci salutano chiedendoci di non ringraziarli. Non dobbiamo loro nulla, ci dicono, anche se ci hanno offerto birre e bocadillos, le due spille e una sorpresa magica finale che Toni ci prepara in una scatola. “Siamo hospitaleri per onorare il vero spirito del Camino: aiutare i pellegrini in transito, sostenerli e consigliarli”.


Quello che il pellegrino a cuore aperto viene a portare loro ogni giorno – ci dice Toni come una verità che non possiamo dimenticare – vale più di qualsiasi dono.

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