CdS27, l’epilogo: Prendere, partire, tornare


La scheda del Camino giorno #27: da Salceda a Santiago, 30 chilometri compiuti in circa 7 ore di cammino. Percorso con continui saliscendi.
Difficoltà percepita per Abha: 7/10 – Difficoltà percepita per Andrea: 7/10 – Feeling per Abha: 7,5/10 – Feeling per Andrea: 7/10.
Le nostre impressioni: Tappa strana. Di emozioni e di silenzi. Stai arrivando a Santiago, te ne rendi conto e al tempo stesso no. Abbiamo deciso di partire prima delle 6 di mattino, per poter camminare nel buio dei boschi per qualche ora e immergerci in un’atmosfera profonda. Scelta azzeccata: anche perché abbiamo evitato il grande traffico dei pellegrini. Santiago è splendida, austera con i suoi grigi, e medievale nelle sue forme. La pioggia ci ha accompagnato in modo gentile, una compagna oggi fondamentale a lavare la polvere degli 800 chilometri percorsi. 
Le spese: Pasti 90 euro (abbiamo festeggiato con una Mariscada gigante a Santiago, costo 65 euro: enorme piatto di frutti di mare tipici di queste parti, come i Percepes che sono tanto piaciuti ad Andrea, e che sembrano delle zampe di mostro verde 😱) – Snack 2 – Pernotto 30 (delizioso il Mundo Albergue).

E così, tutt’a un tratto, ti ritrovi a Santiago. 


Con Andre abbiamo deciso di svegliarci alle 5, per percorrere alcuni chilometri di bosco. I boschi prima di Santiago. Il silenzio gentile della natura ancora addormentata, la solitudine lontana dalla processione di pellegrini che nei pressi di Santiago si riuniscono al levar del sole dalle direttrici dei vari cammini spagnoli, e poi l’arrivo della pioggia hanno reso esatto il nostro momento. Esatto come doveva questo nostro momento di arrivare, anche se non capisci se ti senti all’inizio o alla fine, se sei più felice o attonito, più svuotato o più pieno.


La pioggia dicevo: la pioggia che lava e che piange, la pioggia che leva la polvere di 800 chilometri dalle scarpe e che rende alla vista tutto più vivido e chiaro. 


Piove anche a Santiago, che è bellissima nei suoi grigi potenti, il cielo come le pietre, e che è medioevale nell’anima. Ora siamo in una lunga fila, stanchi ma felici, per ritirare le nostre Compostelas. 27 giorni per fare 780 chilometri, 30 di media al giorno. Abbiamo trottato e ci siamo improvvisamente fermati, abbiamo dedicato tempo a dettagli per molti insignificanti e sorvolato su grandi capolavori, abbiamo pianto e riso, mangiato bocadillos, tortillas e tapas, bevuto vino tinto e acqua di fonte. Fondamentalmente abbiamo indossato 2 magliette e 2 calzoni, 2 mutande e 2 calzini. 


La vita è così: più facile di quello che sembra fare 800 chilometri di cuore e gambe, più facile di quello che sembra prendere e partire, persino all’improvviso. Per poi tornare alla vita di prima, che non è più la stessa.

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