IL MONDODISOPRA

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Da La Foresta a Rocca Sinibalda

(tappa 6 di 16)

Km 32

Difficoltà: 7,5/10

Bellezza: 8/10

Mauro e Antonella, da 43 anni insieme, 38 di matrimonio, avevano 17 e 18 anni quando si sono innamorati. E lo sono ancora. Basta respirare tra loro non appena ti accolgono in casa.

Ed accolgono chiunque, alle Querce di Tara, in località La Foresta: perché qui la porta è letteralmente sempre aperta.

Così anche quando non ci sono, tu puoi entrare comunque, e sentirti a casa tua.

A “casa tua” è un posto amorevolmente curato, dipinto di bellezza, equipaggiato di ogni comfort, dove in cucina trovi a qualsiasi ora qualcosa da mangiare.

Questo è lo spirito con cui Mauro e Antonella prestano servizio al Cammino. Con cui si raccolgono intorno al tavolo e dedicano una piccola preghiera condivisa prima del pasto.

E con cui Mauro racconta del Mondodisopra.

Il mondo a cui tutti noi possiamo e dobbiamo tendere, un mondo fatto di fiducia e di fede, di speranza e di coraggio, di accoglienza e di abbraccio, di donare che è ricevere. Un mondo che dobbiamo cercare di portare anche nella normalità della vita quotidiana fuori Cammino. Nel Mondodisotto, insomma.

Arrivare alle Querce di Tara è dunque un viaggio nel viaggio. Attraversando il bel borgo di Cantalice, costeggiando il santuario di San Felice con la sua acqua miracolosa, e poi tuffandosi in un avvolgente tratto di bosco che ieri sera ho trapassato sul limitare del tramonto, poi diventato sera, ascendere a La Foresta è sì, un viaggio dello spirito nel viaggio del Cammino.

Lo so che questo genere di racconti non sono i preferiti da mia madre, ma magari stavolta non ha avuto la pazienza di leggermi sin qui 🙂 …ma tant’è che nel buio, con la frontale in testa a illuminarmi i piedi, immersa nella natura, ogni dettaglio ieri sera ha acquisito un valore assoluto.

Accade infatti che nella foresta notturna sottostante La Foresta, tutt’a un tratto il magnifico stupore del contatto pelle a pelle con la natura, quando la rilassatezza prende lo spazio della paura, ti abbraccia con il suo magnifico sopravvento. E così ogni passo e ogni suono, ogni movimento che si manifesta intorno ti richiama al momento presente che stai vivendo. E in pochi minuti di buio nel bosco diventi anche tu un po’ animale o fronda, a volte sei vento, a volta terra.

Certo, non sono qui a raccomandarne l’esperienza in solitaria, e poi in fondo sapevo che sarebbe stata questa questione di un’ora scarsa, con Mauro in cima al sentiero pronto ad aspettarmi.

Ci stringiamo la mano senza distinguere i nostri contorni, poi mi scorta pazientemente con l’auto oltre alcuni tornanti, fin dove alloggiano le Querce di Tara: capisce subito che sono un po’ talebana come pellegrina, e accondiscende a farmi fare fino alla soglia di casa tutto il percorso con i miei soli passi.

Una cena comunitaria con gli amici d’una vita di Mauro e Antonella, con un segno del destino a salutarmi: sotto la bacheca dove sono appuntati messaggi speciali, riposa un cd dei Giovani Musici Italiani, pubblicato dalla rivista Avvenimenti nel 1996. Penso che siamo in pochi ad avere memoria di questa uscita discografica in edicola, e ancora meno ad averne conservata una copia in tutta Italia. Ebbene, per me invece, come dimenticare quel cd? La mia prima esperienza discografica, come giovane manager che si affacciava al mondo della musica classica.

L’indomani la finestra si apre su una Rieti dall’alto con una nuova avventura dietro l’angolo. Che inizia sull’uscio del Santuario La Foresta, qualche tornante più in basso, dove San Francesco compì il miracolo dell’uva e concepì il Cantico delle Creature.

Non siamo più in Umbria da un pezzo, lo scavalcamento nel Lazio sotto la provincia di Rieti è stato a Poggio Bustone, tuttavia anche il reatino è una zona incredibilmente densa di tracce francescane, come testimoniano gli amici frati conosciuti da queste parti e i poderosi conventi costruiti su questo tratto di Cammino.

Qui, poi, c’è una ragione in più per bussare all’uscio del Santuario: dall’altra parte del portone vive una delle comunità di Mondo X. Una realtà straordinaria fondata dall’ottantottenne frate Ligio, dedita al recupero di persone di tutte le età alle prese non soltanto da quelle forme di dipendenza che tutti possiamo immaginare, ma accogliendo anche “tutti i problemi della vita dell’uomo”, come mi racconta qualcuno di cui non vi posso dire di più.

Se bussi alla porta di questo Santuario, comunque, ti aprono di certo. Ma quello che vieni a conoscere appunto non si può raccontare, però si può testimoniare la forza d’animo che mi sono trovata di fronte, da parte di chi ha scelto la vita e la rinascita, in un luogo straordinario e benedetto, dove la via ha il selciato del lavoro e il cemento della preghiera.

Come sempre mi soffermo e mi attardo. Scatto le ultime foto al magnifico giardino che rappresenta il frutto della rinascita di un ragazzo pronto a tornare alla vita “qui fuori”, do un ultimo grato abbraccio a Mauro Rinaldi, e scendo verso Rieti.

Lungo la via, mi strombazza un clacson: dalla piccola utilitaria mi sventola la mano un grande uomo. È Padre Orazio, che fa giusto in tempo a regalarmi un sorriso dei suoi e a donarmi un graditissimo “Pace e Bene”.

A Rieti incontro Rita. Una donna proprio di quelle che piacciono a me: sorridente, tosta, generosa, creativa. Ex cestista, imprenditrice, guida turistica, camminatrice, ostessa con il suo B&B La Terrazza Fiorita per pellegrini in cammino, ha dato vita alla riscoperta della sua città con l’affascinante progetto Rieti Sotterranea.

Rita mi racconta della sua città come “terra di Francesco”, e mi spiega come sia “non una piccola città, ma un grande paese”. Ed è proprio vero: vero come questo capoluogo abbia tutti i vantaggi di un bel paese, con la statura fiera di una bella città.

“Eppure se non fosse stato per i pellegrinaggi – ammette Rita Giovannelli – chi avrebbe mai percorso questa terra benedetta da due padri statuari del Cristianesimo come Benedetto e Francesco ma al tempo stesso, fino a qualche anno fa, praticamente dimenticata da Dio?”

Anche questo è il Mondodisopra: la capacità di cogliere la meraviglia nei luoghi che non fanno notizia. Dove vive gente semplice e tosta, che in silenzio lavora e prega.

www.ilmondodiabha.it

www.camminodibenedetto.it

#donneincammino

…e presto su www.lonelyplanetitalia.it

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