UNA FIDUCIA GRANDE, COME L’UMANITÀ INTERA

Tappa 1/2 di 5 + 6

Da Camerino a Nocera Umbra

Km 40

Difficoltà: 8,5/10 (per la lunghezza)

Bellezza: 9,5/10

C’è una terrazza in cima a Camerino che ti sembra di stare sulla Val d’Orcia. Però nessuno la conosce, come si conosce la Val d’Orcia nel mondo.

Questo è uno degli ultimi regali del mio attraversamento nelle Marche, prima dello scavallamento che proprio ora, mentre scrivo e cammino, sto compiendo verso l’Umbria.

Quella vista, ieri pomeriggio, che ho fotografato più volte con Maria ed Emanuele, ma anche con Cristina e Albino, gli amici camminatori di un giorno, è la cartolina splendente che voglio ricordare. Poi c’è un’altra cartolina di Camerino, quella indimenticabile e senza splendore scattata nella zona rossa. È come fossi tornata all’Aquila, molti anni fa, quando andai a documentare l’indescrivibile per il Manifesto. Qui è la stessa storia delle terre mutate già viste altrove in questi due ultimi cammini: e dove i danni che non sono stati a persone e a cose in modo evidente, fan sì che nessuno ne parla, che nessuno sa.

Per questo Cristina ieri sera si è emozionata, trovandosi di fronte la città universitaria divenuta fantasma, che non si sarebbe mai potuta aspettare.

Maria con Emanuele camminano silenziosi, e queste strade le hanno viste più e più volte. In lontananza si sentono i rumori d’una festa: Maria mi dice che è la prima volta che i ragazzi di qui la organizzano nel cuore della città deserta; l’ultima volta che in tanti sono arrivati fino in centro è stato per la via crucis di Pasqua: nel momento in cui è calata la sera il buio lugubre di una città senza luce ha reso quel momento insostenibile.

“Cosa possiamo fare noi?”, chiedo a Emanuele e Maria.

La risposta me la do da sola: nient’altro che venire qui, fermarsi a Camerino, o attraversarla in Cammino. Con gli amici di Movimento Tellurico oggi inizia In Cammino per Camerino, fino al 5 maggio. Oppure fare il C2C, o anche la via Lauretana, come gli amici di Verona che ho conosciuto ieri e ho salutato stamattina a colazione.

Venire qui, niente di più di questo. Come hanno fatto anche Bart e Martine, i belgi di qualche giorno fa che riabbraccio con gioia all’ingresso di Camerino. Magie del Cammino.

In serata al B&B Dai Nonni, mentre Alma e Ivo con il figlio Emanuele aiutano Maria in cucina, ci raggiunge Roberta Grifantini: è un’altra donna speciale di cui Simone mi ha tanto parlato, una ragazza che ha perso tanto come tanti, la casa, prima di tutto, mentre ora vive nel Truman Show, come lo chiama lei: la casa prefabbricata di 40 metri quadri per lei e il marito, la parafarmacia pure trapiantata nel centro commerciale Sottocorte Village dopo averla alloggiata nel tendone proprio accanto alla parrucchiera Monica. Nel frattempo Roberta ha creato anche un logo olfattivo di Camerino, un’essenza che possa racchiudere il senso di questa città in modo indelebile, come solo gli odori possono fare.

Roberta vince ogni giorno non dandosi per vinta, aderisce a un sacco di iniziative ne promuove tante altre. Mi mostra la foto di come ha portato via le cose di casa sua in un fagotto: “così – mi dice a commento della foto – e ti senti un po’ ladro a casa tua”.

Ci salutiamo con il solito veritiero arrivederci, mentre le tagliatelle tipiche di qui sono già calde in tavola. Subito dopo una generosa cena, andiamo a Camporotondo a raggiungere Alberto Renzi, il mio amico cui devo tutto questo: l’incontro con Simone Frignani, i tanti Cammini di quest’ultimo periodo.

Alberto mi presenta gli amici di Movimento Tellurico, tutti pronti per In Cammino per Camerino; tra loro ritrovo anche Francesca e Andrea che avevano camminato con me fino a Filottrano, e tanti nuovi amici con le gambe in spalla e la testa nel cuore.

Stamattina Maria ed Emanuele si svegliano presto per offrire a me e ai quattro camminatori di Verona una colazione da cui è difficile andarsene. Com’è difficile andarsene da loro e da tutti gli hospitaleros del C2C. Ma andando, ogni volta cresce la mia fiducia in tutte le persone che incontro e sì, nell’umanità intera.

Questa è l’eredità del Cammino, la fiducia che insieme ci possiamo trovare intorno alla tavola come se ci conoscessimo da sempre. In fondo siamo tutti così meravigliosamente diversamente uguali!

Mi sono fatta prendere da Camerino che quasi mi dimentico di dirvi che la tappa di oggi è bellissima, forse la più bella fatta finora. Inizia tra colline marchigiane dipinte a pennello, prosegue nell’idillio d’acqua delle cascate nel punto più spettacolare del fiume Potenza, prosegue poi lungo l’antica forza della via Camillaria, sfociando poi in una bellezza che non ti aspetti: Pioraco è un paese dal profilo arcaico, anch’esso sconvolto dal terremoto, con il paesaggio mutato dai container adibiti a negozi, le casette S.A.E., le facciate sfregiate. Ma il fiume Potenza è lì che scorre accanto e costante come la vita, la fruttivendola è gentile, la salumiera sorride, il barista è accogliente e tutti mi guardano come una razza strana, ma a lungo attesa. Con il mio zaino e i miei bastoncini porto con me una fatica che voglio compiere, cosi parlo con loro, racconto del gruppo C2C su Facebook, del mio blog, invito tutti a leggere, seguire le storie di noi camminatori.

I loro sorrisi in questa splendente giornata di sole mi restituiscono quel senso di rinascita che fiorisce come la primavera.

Italia Coast to Coast

Tutta la storia su www.ilmondodiabha.it #ragazzeingamba #retenazionaledonneincammino #italiacoast2coast

#lonelyplanetitalia

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