La scheda del Camino giorno#15: da Carrión de los Condes (839 metri) a Moratinos (880 metri), 29,1 chilometri compiuti in circa 7 ore di cammino, percorrendo 17 chilometri. Percorso prevalentemente pianeggiante con qualche saliscendi.
Difficoltà percepita per Abha: 7/10 – Difficoltà percepita per Andrea: 6,5/10 – Feeling per Abha: 7,5/10 – Feeling per Andrea: 7,5/10.
Le nostre impressioni: Visto l’annuncio che a Carriòn de los Condes viene dato a tutti sui 17 fatidici chilometri di nulla (no ristori, no fontane, no città…nulla), vale davvero la pena vivere questa esperienza in totale presenza. Noi l’abbiamo percorsa in silenzio, in solitudine, senza neanche alcun contatto visivo tra di noi e con le persone che incrociavamo. E ne abbiamo tratto grande ispirazione.
Le spese: Pasti: 60 euro (grazie al carico assurdo della colazione al Caffè Bar España, che ci ha fatto pagare ben 18,50 euro per un po’ di prosciutto in più…dunque da evitare assolutamente. Altro errore è stato mangiare a pranzo e cena fuori menù pellegrino pensando di spendere meno…ma pur prendendo meno portate ti fanno spendere uguale se non di più. Ottimo consunsi il pranzo a Calzadilla de la Cueza, Ristorante Los Canarios) – Snack: 3 – Pernotto: 18 euro.
Un oceano di silenzio scorre, lento…per 17 chilometri. Oggi, da Carriòn de Los Condes da dove siamo partiti ci è stato detto che per 17 chilometri avremmo attraversato il nulla. E quindi di equipaggiarci di acqua, forza d’animo e un po’ di frutta secca.
Già ieri si prefigurava come una di quelle tappe di cui i Pellegrini parlano da giorni. Un misto di timore ed eccitazione per questa esperienza ignota:
il nulla da camminare per 17 chilometri.
Andrea aveva intuito che ai nastri di partenza di questa ennesima avventura regnava una sensazione strana, proprio Carriòn de Los Condes. Dove abbiamo avuto una difficoltà inconsueta a trovare una camera, perché quei 17 chilometri di nulla del giorno dopo fanno sì che tutti i pellegrini si fermino prima, scoraggiati dalle leggende di questo fatidico passaggio…e dunque questo villaggio rappresenta una tappa obbligata per tutti. E cosi i prezzi sono più alti che altrove, e ho avuto conferma della sensazione di Andrea stamattina, a colazione: al Bar España, uno dei più frequentati – segnatelo così lo eviterete – ci hanno fatto pagare la colazione ben 18,50 euro.
Viste tutte queste sensazioni da abuso turistico, abbiamo deciso di rendere questo percorso realmente speciale: ovvero un oceano di silenzio. Andrea mi ha proposto di porre il massimo ascolto ognuno con sé, per far sì che quel lungo tempo – 4 ore di attraversamento – potesse sparire non in fretta, divagato dalle distrazioni della compagnia, ma si potesse esaurire al suo giusto ritmo, al giusto tempo per ciascuno del proprio processo di autoascolto.
Il patto, insomma, è stato questo: nessuno scambio con nessuno, né verbale, né di contatto visivo. Né tantomeno tra di noi. Sguardo insomma all’orizzonte, senza indugiare nelle curiosità altrui.
E così è andata. Forse più difficile del previsto, perché quelle 4 ore sembrano secoli per quanto tutto si dilata nel nulla assoluto da fare. Forse più facile del previsto, perché i paesaggi sono così speciali che l’assorbimento in essi passo dopo passo diventa totale. E la sensazione di vuoto pienissimo è ancora adesso indimenticabile.
Se farete il Camino, non dimenticatevi di onorare questi 17 chilometri con il regalo più profondo, umile e totale: il vostro silenzio.