La Lunga Marcia del Cammino nelle Terre Mutate
Tappa #2
Da Matelica a Camerino
Km 23
Bellezza: 8,5/10
Difficoltà: 7,5/10
La convivenza con i crolli, i cumuli e l’abbandono sono il paesaggio quotidiano del Cammino nelle Terre Mutate.
Il contrasto è uno schianto: nella cornice rigogliosa di una natura benevola, la mano dell’uomo è assai meno accorta e generosa.
Perché gli interventi di ricostruzione sono così lenti? Perché si parla così poco delle decine e decine di paesi, frazioni, città (minori) che sono state sventrare o addirittura rase al suolo dai terremoti? E cosa ne è della ricostruzione più delicata di tutte, quella che la splendida Sofia, occhi d’un ghiaccio sorridente, gambe lunghe giù per le discese, e lucente chioma d’argento definisce “la ricostruzione delle anime”?.
Donare risposte a questi interrogativi, restituire la voce alla gente di qui come Sofia e molti altri nuovi amici che camminano con noi, è la ragione radicale alla base del Cammino nelle Terre Mutate, prima ancora dell’esperienza naturalistica, prima ancora dell’esperienza umana.
Dare voce e dare ascolto: partendo dallo sguardo nelle orecchie che Paolo Piacentini, presidente di Federtrek che ha guidato la tappa di ieri in direzione Camerino, ci invita a porgere nei confronti della natura, dandoci il “la” per alcuni minuti di silenzio. L’orchestra della natura, gratificata dall’assenza dei nostri inerti rumori, dipinge nell’aria fruscii di venti diversi e partiture di uccelli, sussurri d’erba, gorgoglii di acque lontane.
L’arrivo a Camerino, nel cui vuoto spettrale mi ero immersa già durante il Coast to Coast con Maria ed Emanuele, i miei amici del B&B Dai Nonni che ritrovo ieri pomeriggio (il tempo di un bacio e di un abbraccio ricambiato dalle torte di Maria Cristino), è la premessa per un’escalation di emozioni che, lo so bene, ci aspettano sempre più laceranti, ma che devono lasciare uno spazio breve al dolore.
È davvero scaduto il tempo per continuare a stare fermi, paralizzati dai ricordi e dalla paura: è tempo di venire a camminare qui, e di farlo insieme.
www.ilmondodiabha.it
(il racconto completo presto su Movimento Tellurico e La Freccia. Con approfondimenti su Lonely Planet Italia)
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